Dicembre 13, 2019

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punto L

Sono a casa con “Sandrina” l’attore famoso (sex symbol in realtà gay) che ha la strana ambizione di indossare i miei vestiti. “Ti posso chiedere un favore?” mi dice con addosso la mia vestaglia rossa. Ho paura della sua richiesta ma rispondo di sì. “Mi compreresti uno strapon? Sai… io non posso farlo per motivi di privacy e non posso tenerlo a casa: se lo scoprisse lei sarebbero cazzi… e non di quelli buoni!” ride come un bambino con le mani appiccicose scoperto a rubare la marmellata di fichi.

Preparo il caffè. La casa si inebria di aroma. Ci mettiamo su Amazon e scegliamo quello che lui, da ora in poi, chiamerà Adolfo. Quando se ne va mi piazzo su Google e cerco di capire il fenomeno del pegging, la penetrazione (maschile) fatta con un apposito fallo-feticcio. Scopro che è fra le pratiche più richieste dagli uomini e risale addirittura all’antica Grecia (si sa che quelli erano perversi): a Mileto si davano un gran da fare per produrre gli olisboi, gli antenati dei moderni vibratori. “Piace al sesso maschile perché “esalta” il cosiddetto punto L che si trova fra i testicoli e l’ano” leggo su un sito; secondo i bene informati, provocherebbe degli orgasmi più duraturi e intensi di quelli normali che durano solo 6 secondi. Il giorno dopo arriva Adolfo.

Chiamo Sandrina, nemmeno il tempo di chiudere il telefono e già me lo trovo quasi dietro la porta. Apre la scatola con cupidigia, come nemmeno Salvini farebbe con una busta di patatine al salame nobile del Giarolo e inizia a contemplarlo. Adolfo è nero e grande, “strano” penso “il sogno di ogni donna è diventato un fallo per uomini”. Sandrina mi chiede – di nuovo – se può indossare i miei vestiti; rassegnata, le apro l’armadio e vado a farmi una doccia. Mentre mi spalmo la crema anticellulite al profumo di menta penso che a Natale potrei regalarlo a G., il mio amico della limousine. Quando esco trovo Sandrina sul letto con addosso il mio babydoll e Adolfo in posizione. È in estati, mi sa che ha beccato il punto L. Un messaggio mi distoglie dalla scena: sono invitata alla festa di carnevale del Flirt, il locale per scambisti più cool di Roma. Dress code: eroina dei fumetti, sexy, ci mancherebbe.

(Continua…)