Novembre 6, 2019
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“Guarda che la comunicazione interpersonale è data dalle parole solo per il 7%!”. Sono al De Russie con la mia amica psicoterapeuta, Terry Bruno, e la coca zero mi va di traverso. Avete presente tutti quei discorsi che ci prepariamo mentalmente prima di incontrare lui? Le ore trascorse davanti allo specchio cercando di dire qualcosa di sensato mentre il gatto pensa che siamo sceme? Ecco, dimenticatele. Lui non coglierà (o quasi) il senso delle nostre parole. Percepirà, invece, i segnali della comunicazione non verbale (postura, espressione del viso, gestualità, respirazione, movimenti oculari) e di quella paraverbale (ritmo, volume e tono della voce). “E quali sono i messaggi sessuali che inconsciamente mandiamo?” le chiedo sperando di non aver fatto qualche gaffe con A.
“Sono tendenzialmente 3” mi dice Terry e già inizio a tremare. “Se lui si lecca le labbra, in particolare il labbro superiore, vuol dire che c’è un interesse sessuale. Ti ricordi la pubblicità della Muller: ‘Fate l’amore con il sapore’, in cui la lingua sfiora il labbro superiore? Quello è un tipico esempio. Ma anche mordicchiarsi il labbro inferiore ha un significato di gradimento. Se, invece, una donna aggiusta il nodo della cravatta, significa che, inconsciamente, ha un interesse profondo nei confronti di chi la porta”. Sulla profondità lascio a voi l’interpretazione.
“Infine, infilare e sfilare l’anello (emulazione dell’atto sessuale) sta ad indicare una carenza di sesso ma anche un possibile gradimento nei confronti dell’interlocutore”. Devo ricordarmi di bandire gli anelli, penso mentre addento nervosa la cannuccia. Paghiamo il conto e ci incamminiamo verso l’ufficio. Al prossimo appuntamento mi taglio le mani! Se voi, invece, cogliete uno di questi segni, aspettate un attimo prima di provarci: “Occorrono almeno tre segnali non verbali per avere una conferma di quello che si è interpretato” dice Terry.
E, allora, ecco gli altri atteggiamenti da tenere presente: state parlando e il/la partner si porge con il busto verso di voi? Molto bene. Sta mostrando gradimento verso ciò che dite. Se, in contemporanea, si accarezza i capelli si può parlare (udite udite) addirittura di affettività. Se invece, si sposta indietro, si gira lateralmente e magari incomincia a giocare con l’orologio o a guardare il cellulare è una spia rossa: qualcosa gli crea disagio. In questo caso, meglio fermarsi, sangue freddo, fare un sorriso e domandargli: “Forse volevi dire qualcosa e non ti ho dato modo?”. Così, lui si metterà a suo agio e si sentirà importante.
Cena con A. Al suo primo tocco del cellulare inizio a sudare: “Forse volevi dire qualcosa e non ti ho dato modo?” parto in quarta. Ma lui mi tranquillizza: “No, scusami, mi è solo arrivato un messaggio di lavoro”. In fondo, gli uomini sono così basici…
E, come al solito, una canzone da ascoltare durante la lettura…